Sono passati 50 anni da quando il Dott. Leo Kanner, uno psichiatra della Johns Hopkins University, ha scritto il primo saggio utilizzando il termine "autismo" per indicare un gruppo di bambini che erano egocentrici e che avevano gravi problemi sociali, comunicativi e comportamentali. Secondo le più autorevoli statistiche, condotte negli Stati Uniti e in Inghilterra, l'autismo colpisce 4.5 bambini ogni 10,000 nascite e colpisce maggiormente i maschi. Molti bambini autistici sono diversi alla nascita, ma presentano delle caratteristiche comuni: sono descritti spesso sia come bambini passivi che eccessivamente agitati. Nei primi anni di vita, alcuni bambini autistici raggiungono alcune tappe fondamentali, come parlare, gattonare e camminare, molto prima della media, mentre altri subiscono un ritardo considerevole.

Nonostante la causa dell'autismo non sia conosciuta, è presente un'evidenza crescente che l'autismo sia causato da una varietà di problemi. C'è la possibilità di un influenza genetica (per esempio, c'è una possibilità molto maggiore che due gemelli monozigoti siano autistici che due gemelli eterozigoti). Attualmente, una parte importante della ricerca scientifica si è concentrata nell'individuare il "gene dell'autismo", nonostante molti ricercatori sostengono che esistano addirittura da 3 a 5 geni che potrebbero essere collegati all'autismo. Vi è inoltre evidenza che la connessione genetica all'autismo possa essere connessa a un sistema immunitario debole e compromesso, mentre altre ricerche sostengono che la depressione e/o la dislessia sono comuni all'interno dei membri delle famiglie dei soggetti autistici. Alcuni ricercatori concentrano invece la propria attenzione sui virus: vi è infatti un rischio maggiore di avere un bambino autistico se la madre è stata affetta da rosolia nel primo trimestre di gravidanza; inoltre, si pensa sempre più spesso che i virus associati alle vaccinazioni possano causare l'autismo. Un'altra causa della patologia in questione viene, da alcuni ricercatori, ricercata nell'esposizione a tossine ed inquinamento: si è riscontrato infatti un alto tasso di individui autistici in una piccola cittadina del Massachusetts, dove un tempo sorgeva un'industria manifatturiera. La percentuale più alta di casi di autismo è stata riscontrata proprio tra gli abitanti la cui abitazione risultava sottovento rispetto all'industria.

Negli anni, molte famiglie hanno sperimentato diversi tipi di trattamenti, tradizionali e non, che permettessero di ridurre i comportamenti autistici. Nonostante diverse persone affette da autismo assumano medicinali per migliorare il loro stato di benessere, non esiste un farmaco ufficiale che abbia dimostrato continuativamente di avere degli effetti sulla patologia. Il farmaco maggiormente prescritto per i bambini autistici è il Ritalin (uno stimolatore utilizzato per curare il deficit dell'attenzione e l'iperattività). Nonostante tutto, non esistono studi ufficiali che dimostrino la sua efficacia sui soggetti autistici. I due trattamenti che hanno ricevuto il più grande riscontro empirico sono l'Analisi Comportamentale Applicata e l'uso della vitamina B6 con integrazione di magnesio. La modifica comportamentale comprende diverse strategie che hanno l'obiettivo di incrementare i comportamenti "appropriati", come la comunicazione e l'integrazione sociale, e di diminuire quelli cosidetti "inappropriati". È stato dimostrato che l'assunzione di vitamina B6, assunta insieme al magnesio, aumenterebbe lo stato di benessere generale e il livello di attenzione in circa il 45% dei bambini autistici. Anche le intolleranze alimentari stanno iniziando ad essere considerate come possibili fattori del comportamento autistico e molte famiglie hanno osservato dei cambiamenti radicali dopo aver eliminato alcuni cibi dalla dieta dei propri figli. Recentemente, alcuni ricercatori hanno riscontrato la presenza di peptidi anormali nelle urine dei soggetti autistici. Molti genitori hanno eliminato queste sostanze dalle diete dei propri bambini e hanno, in alcuni casi, osservato profondi cambiamenti positivi nella salute e nel comportamento.

Abbiamo visto che l'autismo si presenta come una patologia complessa che provoca differenti bisogni da individuo ad individuo. Dopo 50 anni di ricerca, gli approcci tradizionali ed attuali ci stanno permettendo di comprendere e trattare questa patologia. E' anche importante ricordare che genitori e professionisti stanno iniziando a realizzare che i sintomi dell'autismo sono curabili e che esistono diversi trattamenti che possono fare una differenza significativa. L'immagine utilizzata in America dal gruppo di supporto per i genitori dei bambini autistici è l'immagine di un bambino inserito in un puzzle. Molti pezzi del puzzle sono sul tavolo, ma si sta ancora cercando il modo di incastrarli tra loro.

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